domenica 19 gennaio 2014

Come coltivare una pianta carnivora ?


Salve a tutti, eccoci al primo post!
Parleremo in generale della coltivazione delle nostre amate piante, dei fondamenti per la loro sopravvivenza e più in avanti parleremo della coltivazione specifica di ogni pianta.
Allora, il substrato ottimale per tutte è torba acida di sfagno e perlite (che drena il terreno, ma comunque non è obbligatoria), in percentuale 50/50; la torba deve avere dei certi parametri, che diremo in un altro post.
Per alcune possiamo anche usare sfagno (darlingtonia, cephalotus, nepenthes...), bark deresinato (nepenthes), vermiculite (pinguicula), ghiaia/sabbia di quarzo e recentemente si sta anche sperimentando la fibra di cocco, che consiglio per esperienza personale, al posto della torba .
L’acqua da usare per le piante carnivore deve essere esclusivamente distillata o demineralizzata(non profumata), da osmosi inversa o piovana; alcuni coltivatori usano tranquillamente l’acqua di rubinetto ma si sconsiglia di non usarla perché contiene sali,calcare ecc. ed a lungo andare può avere effetti collaterali.
Queste particolari piante amano molto la luce: non temete quindi  di lasciarle in estate in pieno sole!
Non tutte però sono così, alcune specie preferiscono più la penombra che il sole diretto (classico esempio nepenthes)!
Da specificare che le specie di carnivore temperate (sarracenia, dionaea, darlingtonia, alcune drosere ecc.) vanno tenute fuori tutto l'anno, magari in una serra, mentre le tropicali (nepenthes, heliamphora, alcune utricularie ecc.) in inverno andranno riparate in casa o in appositi terrari/grow room.

Buona Coltivazione! :-)
Damiano.

mercoledì 31 luglio 2013

Coltivazione Darlingtonia californica

Caratteristiche generali

La darlingtonia californica, detta anche "pianta cobra" (cobra lily), è una pianta originaria del Nord America.
La specie presenta la parte superiore dell'ascidio curvata a "gomito" in direzione del suolo; gli insetti entrando dentro, attirati dalla colorazione e dal nettare, sbattono contro le finestrature (in quanto non percepiscono il "trasparente") e finiscono in fondo all'ascidio.


Coltivazione

Terreno: il classico mix torba e perlite va benone, se possibile è consigliata l'aggiunta di sfagno vivo che proteggerà meglio dal caldo estivo.
Vaso: è consigliato l'uso di vasi in terracotta, che aiutano a far rimanere fresco il substrato (io personalmente una la tengo nel classico vasetto di plastica).
Temperature: la darlingtonia tollera il freddo, ma non sopporta l'eccessivo caldo.
Luce: ama il sole diretto , ma in estate è meglio ombreggiarla nelle ore più calde.
Acqua: sottovaso costantemente pieno, come per le sarracenie.
Moltiplicazione: può avvenire tramite seme o tramite la divisione degli stoloni.


 
                                                                 Uno stolone

domenica 14 luglio 2013

Coltivazione Sarracenia

Caratteristiche generali

Le sarracenie sono un gruppo di piante carnivore provenienti dall'America del Nord (sette specie sono presenti nella costa sud-orientale degli Stati Uniti e solo una si estende fino al sud-est del Canada; alcune sono anche state introdotte in paesi europei).
La loro trappola è ad imbuto (ascidio), l'insetto che ci cadrà dentro verrà digerito grazie agli enzimi presenti sul fondo dell'ascidio.
Il genere sarracenia  si divide in 8 specie: Sarracenia alata, S. flava, S. leucophylla, S. oreophila, S.minor, S. rubra, S. purpurea, S. psittacina.
In particolare S. flava si divide in altre 7 varietà: varietà ornata, var. rugelii, var. atropurpurea, var. rubricorpora, var. flava, var. maxima.
S. purpurea si divide in 2 sottospecie: subsp. venosa e subsp. purpurea.
S. rubra si divide in 5 sottospecie: subsp. rubra, subsp. jonesii, subsp. gulfensis, subsp. alabamensis, subsp wherryi.
S. minor si divide in 2 varietà: var. minor e var. okefenokeensis.


Coltivazione

Terreno: il classico mix torba/perlite 50/50 va benissimo, in alternativa alla torba consiglio la fibra di cocco.
Acqua: lasciare sempre il sottovaso ricolmo di acqua piovana/osmosi/demineralizzata, in inverno sospendete le annaffiature ma ricordatevi di tenere il terreno umido.
Luce: non temono il sole diretto, date loro più sole che potete e cresceranno alla grande.
Un sintomo di bassa illuminazione è la formazione di phylloidi e di ascidi "larghi" e verdi.
Temperatura: le Sarracenie non temono né il caldo durante la stagione vegetativa (primavera ad autunno) né il freddo durante il riposo vegetativo in cui smetteranno di vegetare (anche se una serra fredda riparerà da eventuali gelate le piante e farà in modo che riprendano la stagione vegetativa prima).
Moltiplicazione: queste piante possono essere moltiplicate per seme (in seguito all'impollinazione), per divisione del rizoma (anche attraverso rizoma cieco) o per talea di ascidio (metodo lento).
Concimazione: non è assolutamente necessaria, anzi, se eccessiva può anche essere deleteria alla pianta, ma eventualmente per permettere una crescita migliore a seedling e piante disabilitate si possono mettere 2-3 palline di osmocote a vaso medio.

S. x 'Juthatip Soper'
S. x 'Readdi'
Sarracenia flava var. ornata, Miramar beach.
Sarracenia flava var. rugelli F18 MK
Sarracenia leucophylla

 Sviluppo del fiore (non della stessa pianta)
                           


                                             
Buona coltivazione! :) 

venerdì 3 maggio 2013

Coltivazione Nepenthes

Caratteristiche generali 

Le Nepenthes sono piante carnivore tropicali provenienti dal Sud-est Asiatico, Seychelles, Madagascar, Australia, India, Sri Lanka, Sumatra, Giava, Filippine e Nuova Guinea.
Le trappole delle Nepenthes sono a forma di brocca: le prede attirata dal nettare presente sull'imboccatura dell'ascidio vi scivola all'interno e lì verrà assimilata dalla pianta.

Coltivazione 

Terreno: si può usare un mix di torba e perlite 50/50. In alternatica c'è chi ci aggiunge del bark deresinato e dello sfagno reidratato o vivo.
Temperature: le nepenthes sono piante tropicali, tenetele quindi al caldo d'inverno (in casa o in un terrario). In estate possono essere portate fuori.
Luce: queste piante abbisognano di tantissima luce, evitate però il sole diretto (ombreggiatele magari con del tessuto non tessuto).
Acqua: lasciate sempre il terreno umido a queste piante, utilizzate solo acqua demineralizzata. A differenza delle altre carnivore, le nepenthes soffrono i ristagni idrici, quindi il sottovaso va è meglio non usarlo.
Riproduzione: seme, talea di foglia, prelievo dei polloni, margotta.

                                                         Nepenthes x Ventrata

                                                 Nepenthes × "Rebecca Soper"
                                                           
                                                  Nepenthes veitchii x platychila
                                                      
Qui sopra abbiamo scritto una guida generica sulla coltivazione delle nepenthes: infatti ogni specie ha esigenze diverse. Il successo nella loro coltivazione sta nel riprodurre bene il loro habitat originario, bisogna quindi informarsi bene a proposito della pianta che si sta acquistando.

sabato 13 aprile 2013

Coltivazione Cephalotus follicularis

 Caratteristiche generali

Il Cephalotus follicularis, proveniente dalla punta sud-occidentale dell'Australia, è una pianta carnivora che possiede sia foglie "carnivore", sia foglie "non carnivore", cioè non destinate alla cattura degli insetti.
Il tipo di trappola è ad ascidio, nel cephalotus le trappole sono ricoperte da un opercolo passivo che possiede sul fondo delle ghiandole nettarifere che attirano gli insetti.
L'apertura dell'ascidio è circondata da un bordo munito di punte acuminate rivolte verso il basso che impediscono la possibilità di risalità degli insetti caduti all'interno nel liquido digestivo, dove agiscono batteri ed enzimi.


Coltivazione

Il cephalotus è una pianta che si abitua al nostro metodo di coltivazione, cioè può essere coltivato in diversi modi, io lo coltivo così però :
Terreno: ci sono varie possibilità di scelta, dal classico mix torba e perlite, a fibra di cocco, a pura ghiaia di quarzo. Io ho scelto un mix di fibra di cocco e ghiaino di quarzo.
Luce: in linea generale ama molto la luce diretta, i miei stanno al sole quasi tutta la giornata,
Acqua: solitamente aspetto che si asciughi il sottovaso e successivamente lo riempio.
C'è chi però lo tiene costantemente in ammollo, dipende tutto da come è stato abituato.
Temperature: in estate riesce a sopportare alte temperature, in inverno, se adulto, sopporta bene minime attorno allo zero e per breve tempo anche gelate.
Riproduzione: il miglior metodo è la talea, di foglia o ascidio, che  ha buona percentuale di riuscità.
Altri metodi sono la semina e la talea da radice (entrambi per esperti).





Il cephalotus è una pianta bellissima che vi darà molte soddisfazioni... Buona coltivazione !!! 

martedì 2 aprile 2013

Coltivazione Utricularia

Caratteristiche generali
Le Utricularie (terrestri, epifite, acquatiche ) sono le uniche piante carnivore dotate di trappole ad aspirazione.
Queste piante sono dotate di trappole (sotterranee nel caso di Utricularie terrestri, natanti nel caso di U. acquatiche), a forma di sacco, delle dimensioni variabili da 1 a 5 mm, dette utricoli.
Quando uno sfortunato artropode acquatico (tipo pulci d'acqua) tocca uno dei "grilletti" all'ingresso della trappola questa si apre e il sottovuoto risucchia al suo interno la preda e dopo la digerisce.

Coltivazione utricularie terrestri
Substrato: mix di torba e perlite 50/50.
Luce: tanta ma evitate il sole diretto nelle ore più calde della giornata.
Annaffiature: le utricularie gardiscono moltissimo l'acqua che deve essere demineralizzata o piovana. Lasciare sempre il sottovaso ricolmo in estate.
Temperatura: d'estate potete benissimo lasciarle fuori. In inverno se abitate sul mare dove è difficile che le temperature scendano sotto i 10 gradi potete tenerle fuori ma riparate in una serretta fredda, se abitate in una zona fredda riparatele in casa o in un terrario.
Riproduzione: divisone (si dividono fisicamente le zolle occupate dalla pianta), tramite seme.


                                                                Utricularia livida

Utricularia wabburgii
                                                           
Per gli altri tipi di utricularia (acquatiche ed epifite) non avendo esperienza diretta, non scrivo niente. Appena ne avremo esperienza aggiorneremo il topic.

mercoledì 20 marzo 2013

Coltivazione Dionaea muscipula

Caratteristiche generali
La Dionaea muscipula (o semplicemente Dionea) è una pianta di palude proveniente dagli Stati Uniti e appartenente alla famiglia delle Droseracee.
Il tipo di trappola è a scatto. Nell'interno della "bocca" sono presenti dei peletti responsabili della sua chiusura; per far si che la trappola scatti è necessario che ne vengano toccati due in rapida successione, cosa che solo un essere vivente può fare. Così la pianta evita chiusure accidentali causate dalla pioggia o dal vento.
Unica rappresentante del genere Dionaea, la D. muscipula ha ovviamente una variabilità molto più limitata rispetto ad altri generi come Sarracenia o Drosera. Ci hanno però pensato i coltivatori a sopperire a questa mancanza con la creazione di moltissime cultivar e cloni.

Coltivazione Dionaea muscipula
Terreno: classico mix di torba e perlite 50/50.
Temperature: non teme i rigori dell'inverno. Durante la stagione fredda rallenta la crescita ed entra in riposo invernale.
Annaffiature: in estate lasciate sempre il sottovaso ricolmo di acqua demineralizzata, in inverno toglietelo ma mantenete il substrato umido.
Luce: il più possibile, non temono il sole diretto.
Riproduzione: per seme tramite autoimpollinazione (se la vostra Dionea è debole o piccola è consigliabile non far portare a termine la fioritura e recidere prima lo stelo floreale in quanto utilizza molte energie della pianta), talea di foglia o di stelo floreale, divisione del rizoma.

Dionaea muscipula
Dionaea muscipula  'Funnel trap'
Dionaea muscipula  'B52'
Dionaea muscipula  'Wacky traps'
                                            

domenica 17 marzo 2013

Coltivazione Drosere

Caratteristiche generali delle drosere.
Le drosere sono un genere di pianta carnivora che utilizza una specie di "colla" per intrappolare e digerire le prede. Gli insetti sono attirati dalla lucentezza delle foglie e quelli assetati scambiano le goccioline di colla sulle foglie per rugiada. Se le tocca rimane invischiato e lentamente muore. A questo punto la foglia delle pianta si arrotola (il tempo varia da pianta a pianta) per poter disporre più ghiandole sulla preda e digerisce la vittima.


Coltivazione drosere temperate

Le drosere temperate provengono da paesi con clima simile al nostro (tanto che è possibile trovarle anche in Italia): estati calde ed inverni freddi e piovosi/nevosi. Andranno quindi tenute all'aperto tutto l'anno in quanto non temono il freddo, al quale si difendono con l'ibernacolo.
Terreno: va benissimo il classico mix di torba e perlite 50/50 a cui si può aggiungere dello sfagno vivo, specialmente per D.rotundifolia che lo gradisce molto.
Annaffiature: abbondanti in estate, vanno quasi azzerate in inverno per evitare di far congelare l'acqua.
Luce: moltissima, anche sole diretto; in inverno un po' di raggi diretti scongiureranno i rischi di insorgenze di muffe.
Temperatura: in estate arrivano fino a 30-35 gradi se ben bagnate, in inverno si chiudono in ibernacolo e sopportano temperature inferiori a 0 gradi.
Moltiplicazione: da seme tramite stratificazione a freddo o tramite talea fogliare.

Drosera binata
Drosera binata




Drosera intermedia
Drosera rotundifolia e
 Drosera rotundifolia var. corsica

Coltivazione drosere subtropicali

Le Drosere subtropicali sono un gruppo di drosere  provenienti quasi tutte dal Sudafrica. Siccome il clima subtropicali è molto simile a quello italiano (specialmente a quello del sud'italia) risulterà molto semplice coltivare queste piante.
Terreno: un mix di torba e perlite 50/50 farà stare benissimo questo gruppo di piante.
Annaffiature: nella bella stagione tenere sempre il sottovaso ricolmo di acqua demineralizzata. All'avvicenarsi delle cattiva stagione diminuire l'apporto idrico e togliere il sottovaso ma ricordandosi di mantenere comunque il terreno umido.
Luce: esponete queste piante al sole diretto quanto più possibile ma attenti perchè troppo sole può far asciugare la colla.
Temperature: queste piante sopportano per brevissimi periodi le gelate intense. Se per caso dovessero gelare la parte aerea morirà ma rimaranno vive le radici da cui crescerà una nuova pinata in primavera. Basta comuqnue tenerle riparata e riusciranno a passare l'inverno senza problemi. Se siete del nord e la neve vi invade per molto tempo è meglio ricoverarle in casa.
Moltiplicazione: queste drosere producono moltissimi semi ma si possono anche moltiplicare per talea di foglia e di radice.


Drosera regia


Drosera regia (N.B. io la coltivo come temperata)

Drosera capensis
Drosera aliciae
Drosera capensis 'Alba'
Drosera burmanii
                                                               

 Coltivazione drosere del Queensland

A questo gruppo appartengono 3 drosere: Drosera adelae,  prolifera e schizandra.
Queste piante crescono (come si intuisce dal nome) nel Nord-Est Queensland in Australia.
Ora mi limiterò a parlare solo di drosera adelae.

Terreno: torba e perlite vanno benissimo.
Annaffiature: il sottovaso deve essere riempito con 2-3 cm d'acqua costante.
Luce: io non mi preoccupo a tenerla con 5-6 ore di luce diretta (infatti è bella rossa).
Temperature: le temperature non devono scendere sotto i 10°, le temperature ottimali sono 25-30 gradi circa.
Riproduzione: questa drosera produce difficilmente semi, ma è possibile la talea da foglia, altrimenti basta aspettare che si formino nuove piantine alla base.




venerdì 1 marzo 2013

Coltivazione pinguicula

In questo post impareremo come coltivare il genere pinguicula. Prima qualche informazione generale: il genere pinguicula appartiene alla famiglia delle Lentiburaliaceae e conta circa 80 specie diffuse tra Europa, Asia, Africa settentrionale e Americhe; possiedono foglie ricoperte di una sostanza vischiosa che blocca le prede (generalmente insetti) e poi le digerisce;possono essere divise in due grandi gruppi: temperate e messicane.

Fiore di Pinguicula x Tina

Coltivazione pinguicule temperate 

Pinguicula grandiflora

Pinguicula crystallina subsp. hirtiflora

Substrato: va benissimo il classico mix torba acida di sfagno e perlite 50/50, se volete potete aggiungere un po' di sfagno vivo in superficie.
Luce: moltissima ma evitate il sole diretto nelle ore centrali della giornata.
Acqua: lasciate sempre il sottovaso ricolmo di acqua demineralizzata nella bella stagione, in inverno togliete il sottovaso ma ricordatevi di lasciare il sustrato umido.
Temperatura: d'inverno sopportano benissimo anche temperature sotto gli 0 gradi andando sotto forma di ibernacolo. D'estate cercate di proteggerle dalle alte temperature.
Riproduzione: produzione: da seme con stratificazione a  freddo, divisione delle gemme collaterali dell'ibernacolo o delle scaglie e da talea fogliare.


Coltivazione pinguicule messicane
 
P. x tina

Substrato: 50% torba e 50% materiale silicio (sabbia di quarzo, ghiaia etc...), potete anche aggiungere un po' di vermiculite.
Luce: molta ma evitate il sole diretto.
Acqua: distillata, piovana o da osmosi inversa, in estate sottovaso con 2 cm d'acqua, in inverno lasciatele al secco.
Temperatura: ci sono differenze tra specie e specie ma in genere resistono al freddo dell'Italia; se vi trovate al nord riparatele comunque dentro ad una serra fredda.
Riproduzione: talea fogliare, seme, divisione delle rosette.

Gruppo di pinguicule messicane
Pinguicula laueana SP3

Spero che il topic vi sia piaciuto e sopratutto vi sia utile per coltivare al meglio queste bellissime piante!
Ciao a tutti!
Flavio.